Giovanna Bozzolo

Attrice

Giovanna Bozzolo

Nata a Milano, studia recitazione alla Civica Scuola Paolo Grassi e si laurea in Architettura al Politecnico con una tesi sullo spazio scenico. Nel 1985 debutta nell’Orestea sotto la guida di Franco Parenti, suo primo Maestro. Partecipa successivamente come attrice a numerose produzioni di teatro di prosa e musicale. L’esperienza con Bob Wilson, con cui lavora ne La donna del mare, influenza profondamente la propria metodologia di lavoro. Nel 1998 realizza Progetto Miti, in collaborazione con Dario Del Corno, ciclo quinquennale di spettacoli sul mito e la tragedia greca. Dal 2001, con Eva Cantarella, presenta Storie dall’Odissea, un Reading a puntate. Nel 2003 porta in scena 4:48 Psychosis di Sarah Kane, regia di Daniele Abbado, e nel 2004 Grido alto levi la casa, elaborazione drammaturgica dalle Trachinie di Sofocle. Dall’incontro con Derek Walcott nasce nel 2005 il progetto The Odyssey, spettacolo musicale e multilinguistico con attori italiani, spagnoli e caraibici. Alla Paolo Grassi inizia il suo percorso sulla pedagogia teatrale che perfeziona dal 2010 con il Maestro Anatolj Vasiliev partecipando ai suoi laboratori a Venezia e in Polonia. Per il cinema, con la regia di Roberto Faenza, partecipa ai film Alla luce del sole e I Vicerè. Nel 2019 pubblica per Dino Audino ReadingOdissea.

Giovanna Bozzolo
Dipartimento
CIVICA SCUOLA
DI TEATRO
PAOLO GRASSI
Corso
Recitazione
Ultimo anno frequentato
1984
Professione
Attrice
Città
Milano ITALIA

Contatti

Due ricordi, fra i più significativi del tempo meraviglioso trascorso in Paolo Grassi, sono legati alla persona di Ettore Capriolo. Docente di Storia del Teatro, era il più anticonvenzionale degli insegnanti. Non ho mai dimenticato la sua affermazione: “Un attore non è tale se non dopo dieci anni di pratica sul palcoscenico”. Lo ricordo, perché ha sedimentato l’impulso a tenere sempre viva l’idea del perfezionamento, dello studio e della pratica quotidiana, in qualunque forma si esplichi. Capriolo era anche dotato di una carica umana fortissima, una forma di amore e cura nell’osservare i nostri progressi e inciampi. Mi portò al bar, prima di un saggio importante, e mi fece bere un calice di vino: “Devi rilassarti” mi disse, sorridendo sornione. Risultato: ero così rilassata che a metà saggio comincia a ridere in scena senza potermi fermare, contagiando tutti i miei compagni. Un disastro per il risultato scenico, ma la scoperta della libertà e del piacere.

Giovanna Bozzolo