La storia di Flora Papadopoulos
Chi sono i nostri diplomati? Cosa fanno oggi?
Flora si è diplomata in Arpa Rinascimentale e Barocca alla Civica Abbado nel 2013. E' una concertista che suona in tutta l'Europa sia da solista che in Orchestra. Affianca la sua attività di musicista a quella dell'insegnamento. Oltre a girare il mondo per i concerti da settembre insegnerà Arpe Antiche presso la prestigiosa Schola Cantorum di Basilea in Svizzera.Condividi
Daniele Caminiti
Leggi l'intervista a Flora
Quale corso o corsi hai frequentato alla Civica Claudio Abbado?
Ho frequentato sia il triennio sia il biennio in Arpa Rinascimentale e Barocca, diplomandomi nel 2013. Purtroppo allora non c'erano ancora i diplomi AFAM.
Perché hai scelto la Civica Claudio Abbado?
Ho scelto la Civica Claudio Abbado principalmente per la fama che precedeva la mia insegnante, Mara Galassi, ma anche l'Istituzione stessa, che era la Scuola Italiana più importante per studiare la Musica Antica.
Quale è il tuo lavoro oggi?
Da circa una decina di anni il mio lavoro principale è il concertismo. Spesso suono da sola oppure in ensemble, ma per la maggior parte lavoro all'interno di orchestre specializzate in musica antica, dove svolgo con l'arpa la funzione di basso continuo. Si tratta di un accompagnamento improvvisato sopra al basso che alcuni strumenti, quali clavicembalo, liuti, arpe, erano chiamati a svolgere nel Seicento e nel Settecento, allorché suonavano con altre voci o strumenti. Questo è un ruolo che mi piace molto, perchè mi permette di essere sempre dentro la musica, partecipando alla sua creazione e capendone a fondo la struttura. Mi chiamano in gruppi un po' da tutta Europa e per questo motivo viaggio molto. Ciò nonostante, ho quasi sempre affiancato questa attività all'insegnamento, perché è un aspetto che mi è da sempre interessato. Negli scorsi anni ho dovuto viaggiare molto e quindi ho potuto insegnare poco, ma comunque ho sempre tenuto viva questa attività, insegnando prima ai ragazzi dei corsi propedeutici della Civica per alcuni anni, poi ai Corsi Accademici del Conservatorio di Latina. Da poco ho vinto un concorso per insegnare Arpe Antiche presso la prestigiosa Schola Cantorum di Basilea, in Svizzera, e quindi da Settembre prossimo questo lavoro diventerà una parte molto importante della mia attività.
In che modo la Civica Claudio Abbado ti ha aiutato a trovare il tuo ruolo professionale?
Negli anni in cui ho studiato in Civica la Scuola aveva molti allievi di tutti gli strumenti. C'era un'orchestra barocca che faceva un progetto al mese che poi veniva presentato al Castello Sforzesco di Milano. C'erano molti corsi di musica d'insieme e seminari. Insomma, la Scuola investiva sui contenuti della didattica e sulle attività extra, e questo mi ha permesso di fare molta esperienza e studiare molto repertorio. Quindi, uscita dalla scuola avevo già esperienza, e non ho fatto fatica a integrarmi nel mondo professionale.
Raccontaci la tua ultima esperienza professionale
La lavorazione di una ripresa del melodramma "il ritorno di Ulisse in patria" di Claudio Monteverdi, con l'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone per il Festival di Cremona. Si tratta di uno spettacolo già messo in scena l'anno scorso per il Maggio Musicale Fiorentino. Ora la produzione durerà pochi giorni mentre nella precedente edizione permanemmo a Firenze a lungo. Comunque, lavorare in teatro è l'aspetto che mi piace di più della mia professione: innanzitutto perchè mi permette di vivere stabilmente per alcune settimane in una città diversa, creare una nuova quotidianità dove tendo ad immergermi nell'opera che sto studiando. Mi piace vedere come lo spettacolo viene concertato tra la regia e la musica, spesso mi ritrovo a pensare a come farei io, rifletto molto sull'opera e elaboro le mie opinioni, ma alla fine la gerarchia dell'orchestra impone che l'interprete trovi un modo, personale, per accontentare l'idea artistica del direttore, e anche questo lo trovo a suo modo creativo: quando uno svolge il basso continuo ci sono diverse maniere per farlo e l'interprete è responsabile di molto scelte.
Com’è cambiato il tuo lavoro con il Covid-19?
È diminuito, fino a sparire per lunghi periodi. Come tutti, a tratti mi sono sentita molto insicura, ma comunque, volendo vedere gli aspetti positivi, mi ha dato l'occasione di studiare di più e anche di riposarmi. Adesso per fortuna tutto sta tornando come prima.
Che consiglio vuoi dare agli studenti di oggi della Civica Claudio Abbado?
Di concentrarsi su quello che devono imparare perché non avranno mai più così tanto tempo per studiare come in questi anni! Non devono avere l'ansia di lavorare già, di fare più cose possibili, di essere presenti ovunque o di creare contenuti social tutti i giorni. Questo verrà dopo, e magari saranno tenuti a farlo. Se usano questi anni per diventare musicisti solidi, farsi esperienza di musica d'insieme "in un ambiente protetto", studiare repertorio e creare una loro idea artistica, tutto il resto verrà da solo.
Chi è Flora?
Sono nata in Grecia, ad Atene, in una famiglia mista: mio padre è greco e mia madre italiana. I miei genitori non sono musicisti né hanno mai avuto a che fare con le arti, comunque, pur non capendo fino in fondo dove questo percorso mi potesse portare, mi hanno sostenuto! All'età di 17 anni mi sono trasferita in Italia per studiare l'arpa al Conservatorio di Parma con Emanuela Degli Esposti. Ho anche studiato Conservazione dei Beni Culturali a indirizzo musicale all'Università. Per alcuni anni non ero sicura se seguire la carriera musicale oppure la strada universitaria. Successivamente, mi sono trasferita a Parigi per due anni per studiare Musicologia, e lì mi sono avvicinata alla Musica Antica. Mi è subito risultato chiaro che questa strada mi avrebbe permesso di unire le due cose: la musica e la ricerca. La ricerca infatti è uno strumento importante per riscoprire la musica di molti secoli fa. Convinta di questa soluzione mi sono trasferita a Milano per studiare con Mara Galassi alla Civica, e da qui in poi, tutto il resto ve l'ho già raccontato!