La storia di Gaia Nicosia

Chi sono i nostri diplomati? Cosa fanno oggi?

Gaia oltre alla sua attività di cantante insegna canto in due scuole della Brianza e dirige un coro di voci bianche. Partecipa anche ad eventi musicali e a produzioni operistiche. Coltiva, oltre alla musica, lo studio della letteratura, il teatro e il ballo.
Pubblicato il: 20/06/2022 Categoria: ALUMNI STORIES

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Gaia Nicosia alumni stories

Quale corso o corsi hai frequentato alla Civica Abbado?

Ho frequentato tre anni del corso preaccademico di canto lirico, per poi passare al triennio AFAM di musica vocale da camera.

Perché hai scelto la Civica Abbado?

Il primo contatto che ho avuto con la Civica Abbado è stato una chiacchierata in segreteria per capire come funzionasse l’accademia: mi aveva colpito molto il clima sereno e la gentilezza con cui ero stata accolta in ufficio e la proposta formativa mi è subito sembrata in linea con i miei progetti.

Quale è il tuo lavoro oggi?

Attualmente insegno canto in due scuole della Brianza e dirigo un coro di voci bianche; partecipo anche ad eventi musicali e a produzioni operistiche.

In che modo la Civica Abbado ti ha aiutato a trovare il tuo ruolo professionale?

Quando sono entrata in Civica non sapevo cos’avrei fatto realmente nella vita: vengo da un liceo linguistico e ho una laurea in lettere, pensavo che il mio futuro sarebbe stato dietro la cattedra di una scuola superiore. Studiare in Civica mi ha fatto crescere non solo dal punto di vista artistico, ma anche caratteriale: mi ha insegnato ad avere fiducia nella mia voce e mi ha spinto a sognare un futuro diverso, dandomi la possibilità di esibirmi in eventi importanti come la riapertura della Villa Reale di Monza. Mi ha aiutato a capire che posso vivere di musica, cantando e insegnando: fino a un anno fa non avrei mai pensato di dare lezioni di canto o di iscrivermi a un’audizione per il Barbiere di Siviglia, per esempio, e invece a ottobre sarò Berta a Torino!

Raccontaci la tua ultima esperienza professionale

Ho preso parte a una bellissima produzione de “La Bohème” al Teatro Lirico nel ruolo di Musetta: era la prima volta che cantavo un’opera con orchestra ed è stato fantastico perché si è creato un cameratismo sia tra i cantanti del cast che tra cantanti e orchestrali. L’allestimento di un’opera in fondo è un lavoro di squadra dove tutti collaborano per uno stesso ideale, e penso che questo sia uno dei miracoli della musica.

Com’è cambiato il tuo lavoro con il Covid-19?

Il Covid ha posticipato tante cose: per la primavera-estate del 2020 ero stata scritturata per due opere e alcuni concerti che sono stati tutti annullati. In più, in quel periodo ero appena stata assunta in una delle due scuole dove insegno quindi ho comunque dovuto aspettare del tempo prima di poter cominciare con le lezioni in presenza. È stato un periodo nero ma speriamo di essercelo lasciato alle spalle!

Che consiglio vuoi dare agli studenti di oggi della Civica Abbado?

Di fidarsi dei propri insegnanti: in sei anni ne ho conosciuti molti e ho sempre trovato persone molto preparate che hanno a cuore la crescita dei propri studenti, perciò anche se sul momento non si capisce un’osservazione bisogna farne tesoro. Nella stragrande maggioranza dei casi l’insegnante vede più lontano, perché ha più esperienza e perché ti ascolta dall’esterno quindi ha una visione più focalizzata.

E poi consiglierei di concentrarsi su uno studio preciso e puntuale, senza approssimare: spesso sono i dettagli a fare la differenza.

Chi è Gaia?

Gaia è un elemento in continua evoluzione: mi piace pensare che non si smetta mai davvero di studiare e che ogni esperienza possa insegnare qualcosa. Vorrei essere il più possibile originale, creativa e vorrei poter dare una chiave di lettura diversa e personale di ciò che porto in scena. Per questo cerco di essere molto eterogenea: coltivo, oltre alla musica, lo studio della letteratura, il teatro e il ballo. Ogni situazione, ogni incontro può essere occasione di scambio e arricchimento spirituale!