La storia di Sara Pantalei
Chi sono i nostri diplomati? Cosa fanno oggi?
Sara è una pianista che ha fatto diventare la sua passione un lavoro, insegnando in una prestigiosa scuola di Milano e accompagnando diverse classi di musica da camera della scuola CivicaCondividi
Leggi l'intervista a Sara
Quale corso o corsi hai frequentato alla Civica Claudio Abbado?
Mi sono iscritta alla Civica quando avevo solo 10 anni e sono uscita a 23, di corsi ne ho fatti tanti, dal preaccademico alla laurea triennale di pianoforte. Ho partecipato a tutti i corsi che prevedevano il piano di studi e ho imparato dal solfeggio al corso di Maestro collaboratore.
Perché hai scelto la Civica Claudio Abbado?
Perché era la scuola più prestigiosa oltre al Conservatorio, della quale parlavano bene tutti per poi averne anche io la conferma della sua importanza
Quale è il tuo lavoro oggi?
Oggi insegno pianoforte nella scuola Francese di Milano.
In che modo la Civica Claudio Abbado ti ha aiutato a trovare il tuo ruolo professionale?
La Civica mi ha insegnato tanto, non solo a suonare, ma anche a capire tante sfaccettature di questo ambito. Crescendo ho capito che per insegnare ci vuole tanta pazienza e passione, caratteristiche che per fortuna ho, vedere un allievo appassionarsi a sua volta è stupendo. La mia insegnante è stata sempre professionale, onesta e capace di capire cosa faceva meglio per me .
Raccontaci la tua ultima esperienza professionale
Il mio lavoro fisso appunto è al Lycee Stendhal, ma mi è capitato di fare supplenza di coro in una scuola. Confrontarsi con un’intera classe rispetto al singolo allievo è diverso, ma avendo fatto anche tanti anni di coro mi è stato utile per riuscire nella nuova esperienza.
Com’è cambiato il tuo lavoro con il Covid-19?
Fortunatamente sono riuscita a continuare l’insegnamento nonostante le difficoltà, ma le lezioni online sono state davvero difficili. La concentrazione sia per me sia per gli allievi non è facile da mantenere, per non parlare del fatto che non si riesce a correggere perfettamente sia la posizione del corpo che delle mani, che per un allievo alle prime armi è davvero importante far notare. Ho riscontrato problemi anche per quanto riguarda il solfeggio o il tenere il tempo durante i brani in quanto non essendo in totale contemporanea non si riesce a correggere all’istante il battito del tempo e problemi affini.
Che consiglio vuoi dare agli studenti di oggi della Civica Claudio Abbado?
Lasciate più spazio alla musica e meno alla competizione, ascoltate voi stessi e suonate sempre.
Chi è Sara?
Ho iniziato a suonare per gioco a 7 anni con un’insegnante privata che dopo poco mi ha consigliato di entrare in Civica. Quando sono entrata c’era ancora il vecchio ordinamento e dopo l’esame del V anno di pianoforte hanno rivoluzionato il piano di studi e ho incominciato il triennio. La Civica mi ha dato tante opportunità in quegli anni in quanto sono riuscita a suonare sia alle Notti trasfigurate che per Pianocity e Cortili aperti. Finito il triennio ho dovuto cambiare scuola perché all’epoca il biennio non era ancora riconosciuto, quindi ho frequentato il conservatorio a Piacenza. Terminare gli studi non è mai semplice perchè gli sbocchi lavorativi con lo strumento non sono molti, specialmente con il pianoforte. Fortunatamente in Civica avevano bisogno di un pianista per qualche classe di musica da camera, quindi ora sono tornata per fare questo seminario. Si torna sempre dove si è stati bene!
Sono contenta di aver intrapreso un percorso cosi difficile quanto soddisfacente, ciò che riesce a dare la musica rende coraggiosi e forti.