La storia di Valeria Santobuono

Chi sono i nostri diplomati? Cosa fanno oggi?

Valeria dopo il diploma in Mediazione linguistica, ha conseguito la laurea in Traduzione specializzandosi in Traduzione audiovisiva. Oggi è traduttrice, adattatrice-dialoghista e sottotitolista freelance, è appassionata di film, serie e programmi TV e conosce un’infinità di lingue straniere!
Pubblicato il: 16/05/2022 Categoria: ALUMNI STORIES

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Santobuono Valeria Foto 2

Quale corso o corsi hai frequentato alla Civica Altiero Spinelli?

Alla Civica ho frequentato due corsi: il corso di laurea triennale in Mediazione linguistica e il corso di laurea magistrale in Traduzione, specializzandomi al secondo anno in Traduzione audiovisiva. Per tutti e 5 gli anni le mie lingue di lavoro sono state italiano, inglese e tedesco.

Perché hai scelto la Civica Altiero Spinelli?

Ho scoperto la Civica grazie a una compagna di liceo che mi ha raccontato di un’università fondata su un insegnamento delle lingue soprattutto pratico ma strutturata come una piccola scuola. Questi sono i due aspetti che più di tutti mi hanno convinto. Già dopo il primo anno di triennale avevo capito che la traduzione era la strada giusta per me e il corso di laurea magistrale in Traduzione, caratterizzato da un approccio professionalizzante, era il proseguimento logico del mio percorso per diventare traduttrice. La specializzazione in Traduzione audiovisiva è stata la ciliegina sulla torta!

Quale è il tuo lavoro oggi?

Sono traduttrice, adattatrice-dialoghista e sottotitolista. Lavoro come freelance per diverse agenzie di traduzione e clienti privati sia in Italia che all’estero con le combinazioni inglese-italiano e tedesco-italiano.

Di recente sono entrata nel mondo dell’insegnamento: do lezioni private, soprattutto di inglese e tedesco, e in futuro spero di collaborare con qualche scuola.

In che modo la Civica Altiero Spinelli ti ha aiutato a trovare il tuo ruolo professionale?

Grazie alla Civica ho scoperto e sperimentato professioni che prima conoscevo molto poco o per niente, cioè quelle del traduttore, dell’adattatore-dialoghista e del sottotitolista. Questo mi ha aperto gli occhi, ispirandomi e facendomi capire che cosa volevo fare “da grande”.

Le esperienze in classe, il confronto costante con gli insegnanti e gli stage curricolari mi hanno fornito basi concrete per avviare la mia carriera, che cerco di costruire giorno dopo giorno facendo tesoro di ogni esperienza.

Raccontaci la tua ultima esperienza professionale

Dopo la laurea magistrale a giugno 2020 e qualche lavoretto occasionale, a novembre 2020 ho iniziato un tirocinio come project manager presso un’agenzia di traduzione a Milano. Questo mi ha permesso di farmi un’idea di cosa succede “dietro le quinte” di un’agenzia. Nel frattempo, ho cominciato a prendere contatti con alcuni clienti e agenzie per cui ho svolto qualche traduzione. A marzo 2021 ho deciso di dedicarmi esclusivamente alla mia carriera da freelance e al momento sono attiva come traduttrice, adattatrice-dialoghista, sottotitolista e insegnante.

Com’è cambiato il tuo lavoro con il Covid-19?

Per fortuna quello del traduttore è un lavoro da svolgere a casa e in piena autonomia, quindi a livello pratico non è cambiato quasi niente.

Purtroppo, però, a causa della pandemia è diventato ancora più complicato trovare nuove occasioni e clienti, rendendo estremamente problematico ai neolaureati l’inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, senza eventi in presenza le occasioni per fare networking sono notevolmente ridotte, quindi è molto difficile ampliare la propria rete di contatti e farsi conoscere. I social media e internet sopperiscono un po’ a questa mancanza, ma allo stesso tempo amplificano la sensazione di freddezza e distacco dovuta alla mediazione dello schermo.

Possiamo solo sperare che la situazione migliori il prima possibile.

Che consiglio vuoi dare agli studenti di oggi della Civica Altiero Spinelli?

Il mio primo consiglio è di fare tesoro di tutto ciò che offre la Scuola e delle conoscenze apprese in classe. In particolare, suggerisco di approfittare dell’esperienza dell’Erasmus, che è possibile intraprendere al terzo anno di Mediazione, perché un periodo all’estero è sicuramente utile per chi vuole lavorare con le lingue nonché una grande opportunità di crescita personale.

Il secondo consiglio che mi sento di dare è di tenere la mente aperta. È vero che i corsi della Civica sono estremamente professionalizzanti, ma questo non impedisce di esplorare altri percorsi e altre carriere dopo la laurea o anche in contemporanea agli studi. Le lingue sono uno strumento potente e versatile che apre diverse strade, non solo quelle della traduzione e dell’interpretariato. Ogni esperienza è utile per il futuro, quindi più se ne fanno meglio è!

Chi è Valeria?

Sono nata e cresciuta a Milano, città che adoro, tuttavia mi piace molto viaggiare e scoprire città nuove, in particolare metropoli. Non è un caso che la mia città preferita sia New York.

La mia passione per le lingue straniere nasce molto presto e continua tutt’ora. In seconda elementare ho scoperto l’inglese, alle medie è arrivato il tedesco, al liceo linguistico si è aggiunto il cinese insieme allo spagnolo che ho iniziato a studiare da sola, per finire con la Civica dove ho frequentato il corso opzionale di portoghese. Oggi porto avanti lo studio di queste lingue e ogni tanto mi cimento con una nuova. Tra le ultime ci sono l’hawaiano e l’esperanto.

Sono un’appassionata di film, serie e programmi TV che, a seconda del clima, abbino a un buon tè caldo o freddo. Li guardo sia in lingua originale che doppiati in italiano, con i sottotitoli e senza. Credo che sia un ottimo modo per imparare espressioni nuove in altre lingue e prendere spunto dalle soluzioni trovate dai colleghi per le mie traduzioni audiovisive. I miei generi preferiti? Comedye animazione.