Liv Ferracchiati porta in scena "Come tremano le cose riflesse nell'acqua"
Spettacolo di Liv Ferracchiati ispirato a Il gabbiano di Čechov in scena fino al 25 febbraio al Teatro Studio Melato di Milano
Una compagnia eclettica per una scrittura originale “spericolata”: dopo la parentesi ibseniana di HEDDA. GABLER. come una pistola carica, Liv Ferracchiati torna a Čechov e immagina come sarebbe ritrovare i personaggi del Gabbiano nella nostra contemporaneità. Sul palco anche Petra Valentini, fresca di premio Ubu.Condividi
Un giovane scrittore è impegnato nella stesura di un nuovo testo, alla ricerca di una forma inaspettata, capace forse di dargli una collocazione nel mondo, un “patentino” per vivere.
Un figlio e sua madre. Nina, una donna che vuole fare l’attrice. Lo zio. Il dottore. La vicina. Un maestro. Un romanziere. Un lago, solo all’apparenza immobile, sulle cui rive si intrecciano, fra amori e distruzioni, le vite dei personaggi. Uno specchio che assiste alla ricerca di legittimazione che li accomuna, che riflette il fremito delle loro esistenze, come nella frase di David Foster Wallace che dà il titolo allo spettacolo: «Tutto sembrava tremare un po’, come tremano le cose riflesse nell’acqua.»
Un cast eterogeneo, dall’energia scenica febbrile, cerca un senso che sfugge, verità che sembrano inafferrabili. Come ne Il gabbiano, ci sono ancora “tonnellate d’amore” e rimane inalterato quel ritmo cechoviano così veloce, inquieto, a tratti spumeggiante: COME TREMANO LE COSE RIFLESSE NELL’ACQUA (čajka) è uno spettacolo dalla partitura chirurgica, una commedia degli amori infelici, nella quale tutti amano qualcuno che si sottrae e al tempo stesso sono inseguiti da chi vorrebbero evitare.