Lucio Besana sceneggiatore del film italiano A Classic Horror Story

Lucio Besana, diplomato presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, è uno degli sceneggiatori del Film Netflix "A Classic Horror Story"

Il film è prodotto da Colorado Film, Rainbow e Netflix. Lucio Besana ha condiviso la sceneggiatura con Roberto De Feo, Paolo Strippoli, Milo Tissone e David Bellini. Il film è stato distribuito globalmente il 14 luglio 2021 su Netflix. Nel cast: Matilda Anna Ingrid Lutz (Elisa), Francesco Russo (Fabrizio), Peppino Mazzotta (Riccardo), Will Merrick (Mark), Yuliia Sobol (Sofia), Alida Baldari Calabria (Chiara).
Pubblicato il: 26/07/2021 Categoria: SEGNALAZIONI

Condividi

Lucio Besana F Mpeople

A Classic Horror Story

Cinque persone condividono un camper per raggiungere una destinazione comune. Il proprietario del camper, Fabrizio, documenta il viaggio con delle Instagram stories, infastidendo uno dei passeggeri, il medico Riccardo. Gli altri passeggeri sono una giovane coppia in vacanza e una ragazza incinta che sta per abortire. Durante la notte, mentre a guidare non è più Fabrizio ma Mark, i ragazzi si schiantano contro un albero perdendo i sensi. Al loro risveglio però la strada che stavano percorrendo è scomparsa e i cinque si trovano in un folto bosco con una casa di legno. Mark ha una gamba ferita e così, mentre gli altri esplorano i dintorni, è costretto a restare nel camper, a volte da solo a volte insieme alla fidanzata Sofia. Riccardo e Fabrizio cercano una via di uscita, ma si imbattono in alcuni fantocci insanguinati: ciò ricorda a Fabrizio la storia di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, leggenda horror che gli veniva raccontata da piccolo.

Quella notte, mentre gli altri sono nella casa, Mark viene barbaramente torturato e assassinato da una banda di persone mascherate. Subito dopo l'omicidio, il gruppo si imbatte in una ragazzina muta rinchiusa in una gabbia di paglia: Elisa decide di prendersene cura. Subito dopo un maxi litigio coinvolge l'intero gruppo, mettendo in particolare Sofia e Riccardo l'uno contro l'altra in relazione alla morte di Mark. Improvvisamente il camper in cui il gruppo viaggiava scompare nel nulla: il gruppo rinviene tuttavia una delle loro birre, che consuma quella sera fra chiacchiere e racconti gioviali. Riccardo rivela di aver perso il suo lavoro di medico a causa di un errore costato la vita a un paziente, mentre Fabrizio pronuncia una battuta sul binomio meridionali e mafia. Quella stessa notte, tuttavia, tutti tranne Fabrizio ed Elisa vengono massacrati.

Elisa realizza che il motivo per il quale non si era svegliata nonostante il frastuono era che nella birra poteva esserci un narcotico: inizia dunque a sospettare di Fabrizio, il quale è effettivamente complice degli assassini. La ragazza viene rapita e si risveglia ai piedi di un'enorme tavolata capitanata da una boss mafiosa che è anche la madre di Fabrizio. La donna le rivela che questo è l'unico modo per sostentare i suoi "figli" dal momento che "la mafia non è più quella di una volta". La ragazza viene rinchiusa in una stanza in cui può comunicare, per via telematica, con Fabrizio: in questo modo scopre che la mafia sta girando una serie di snuff movie diretti da lui, che è infatti uno studente di cinema. Elisa lo prende in giro, gli rinfaccia quanto la trama fosse piena di stereotipi a tal punto da permetterle di capire cosa stava accadendo.

A causa di ciò il ragazzo ha un battibecco con sua sorella minore, che altri non è che la bambina "salvata" da Elisa nella casa degli omicidi. Quest'ultima lo colpisce con un forte schiaffo. Elisa, che è tenuta inchiodata per le mani a una sedia a rotelle, riesce a liberarsi e ad impadronirsi di un fucile. La ragazza uccide la sorella di Fabrizio e poi anche Fabrizio stesso, riprendendo il secondo assassinio così da invertire i ruoli. Conclusa la vendetta la ragazza, cosparsa di sangue, si reca in spiaggia sotto gli occhi di molti avventori, i quali la riprendono con i loro telefonini. La ragazza conclude il suo cammino fino ad arrivare in mare, inabissandosi nelle acque come per cancellarsi di dosso quanto ha appena vissuto.