Manuel Renga in scena con Macbeth al Festival Verdi 2025

Il Festival Verdi celebra la sua 25ª edizione con un omaggio al rapporto speciale tra Giuseppe Verdi e William Shakespeare, filo conduttore di questa ricorrenza. “Parlare di Verdi per noi italiani è come parlare del padre”, scriveva Massimo Mila. E lo stesso Verdi, nelle sue lettere, definiva Shakespeare “papà”, segno di un legame profondo e creativo.

Al centro del programma spiccano le tre opere che più intensamente hanno unito i due giganti del teatro: Macbeth (1847 e 1865), Otello (1887) e Falstaff (1893). Capolavori che hanno segnato l’evoluzione della drammaturgia verdiana, anticipando i linguaggi del decadentismo e dell’espressionismo.
Pubblicato il: 25/09/2025 Categoria: EVENTI · SEGNALAZIONI

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ccanto alle nuove produzioni di Otello e Macbeth (versione 1847), realizzate nei laboratori del Teatro Regio di Parma, il Festival propone il riallestimento di Falstaff, il Gala Verdiano dedicato a Luisa Miller e Rigoletto, e la suggestiva Messa da Requiem in memoria di Manzoni. A completare il cartellone, i percorsi di “Ramificazioni” e il vivace Verdi Off, giunto alla sua decima edizione, che porta il teatro fuori dal teatro per incontrare pubblici sempre nuovi.

Tra i protagonisti di questa speciale edizione, anche Manuel Renga, regista impegnato in Macbeth, melodramma in quattro parti su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, tratto da Shakespeare. La produzione si avvale dell’edizione critica del 1847 curata da David Lawton (The University of Chicago Press e Casa Ricordi). La prima rappresentazione ebbe luogo il 14 marzo 1847 al Teatro della Pergola di Firenze.

Date e sedi delle rappresentazioni di Macbeth

  • Sabato 27 settembre 2025 – Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
  • Sabato 4 ottobre 2025 – Teatro Giuseppe Verdi di Busseto

  • Giovedì 9 ottobre 2025 – Teatro Giuseppe Verdi di Busseto

  • Venerdì 17 ottobre 2025 – Teatro Giuseppe Verdi di Busseto

Un’occasione unica per rivivere l’intensità del capolavoro verdiano nei luoghi che custodiscono la memoria del Maestro.

Intervista a Manuel Renga

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