Mostra fotografica “Il Teatro e mia Zia”

Un progetto di Greta Cappelletti e Mario Zanaria che racconta i mestieri del teatro

Greta Cappelletti, diplomata presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e testimonial FMPeople, è l'autrice dei testi.
Pubblicato il: 08/10/2021 Categoria: EVENTI

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Il progetto

Dal 15 ottobre al 7 novembre il centro di Milano ospiterà la mostra fotografica “Il Teatro e mia Zia".

Corso Vittorio Emanuele II sarà animato dai volti di 24 tra tecnici, attori, registi, attrezzisti, drammaturghi, danzatori…, protagonisti degli scatti di Mario Zanaria e dei testi di Greta Cappelletti, in una carrellata che vuole raccontare la complessità del teatro attraverso le sue maestranze.

Il titolo del progetto, che ha preso il via nell’autunno 2020 con la chiusura delle sale teatrali a causa della pandemia, fa ironicamente riferimento all’intento di spiegare ad una “zia immaginaria”, quella che a ogni riunione di famiglia, chiede che lavoro facciamo senza mai riuscire a capirlo fino in fondo, i mestieri del teatro, sconosciuti ai più. L’idea è nata proprio dall’urgenza di dare corpo e voce ai lavoratori dello spettacolo in un momento di crisi, come si evince dalle parole dell’autrice, Greta Cappelletti: “La domanda provocatoria che mi sono fatta è stata: quanto la macchina teatrale può considerarsi necessaria se mia zia ancora non ha capito il mio mestiere?”

Il risultato della collaborazione con il fotografo Mario Zanaria è un incontro tra fotografia e narrazione, che si articola in una serie di ritratti testimonianti la complessità del teatro, rivelando cosa c’è oltre il buio delle quinte.
Racconta Zanaria: “Abbiamo chiamato a raccolta nel mio studio diversi professionisti dello spettacolo milanese, trasversali per notorietà e per generazione, lasciando che il teatro venisse suggerito dall’uso delle luci e dalle quinte del set. Ne è emerso un progetto fotografico che è
una sorta di archivio di quelle che sono le maestranze teatrali”. La mostra è concepita come uno spettacolo teatrale, il cui copione intesse un dialogo tra il pubblico e le professioni del teatro: ogni scatto è accompagnato da una frase del soggetto ritratto, in risposta a “Come spiegheresti il tuo mestiere a mia zia?”. Ogni volto un lavoro diverso, un ruolo più o meno conosciuto all’interno del teatro, in una combinazione di parole
e scatti crea un terreno di continuo scambio tra fotografia-teatro-spettatore. L’iniziativa prende vita fuori dai luoghi istituzionali, a cielo aperto, lungo una delle strade più centrali di Milano per raggiungere quante più persone possibili, restituendo il teatro anche a un pubblico di non addetti ai lavori.

Il sito dell'iniziativa

Greta Cappelletti

Greta Cappelletti, vive e lavora a Milano dove scrive per il teatro e la televisione, eventi culturali e aziendali. Si diploma al corso Autore della Scuola Civica Paolo Grassi ed è finalista alla 53^ ed. del Premio Tondelli Riccione con testo "Camera oscura", finalista con "Persi" a Network Nuova Drammaturgia. Nel 2015 nasce il sodalizio artistico con il regista e autore Liv Ferracchiati, con cui fonda la compagnia teatrale The Baby Walk (Premio Giovani Realtà del Teatro, Premio Scenario). I loro lavori sono stati presentati in diverse realtà teatrali italiane e internazionali tra cui Theatre de la Ville (Paris), Teatro Elfo Puccini (Milano), Roma Europa Festival (Roma), Biennale Teatro di Venezia. I suoi lavori sono editi da CUE PRESS, Editoria e Spettacolo.

Mario Zanaria

Mario Zanaria, ritrattista e fotografo di moda, inizia la propria carriera a Milano, per poi trasferirsi a New York, dove si specializza alla School of Visual Arts, sviluppando uno stile molto incentrato sull’interazione con il proprio soggetto. Oggi lavora tra Milano e New York, negli anni ha collaborato con testate quali Perimetro, i-D, Schon, D Repubblica, The Ones 2 Watch, GQ, Contributor, Elle, Grazia…; e con brand quali Borbonese, Ikea, Sony Music, La Perla, M-Missoni, Trussardi, Vodafone, Leo Burnett… La sua ricerca personale si focalizza su ritratti di comunità, realizzati attraverso quelli delle singole persone che le compongono.

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