Liv Ferracchiati e Petra Valentini in scena con "Uno spettacolo di fantascienza"

"Uno spettacolo di fantascienza" è in scena al Teatro San Giorgio di Udine il 4 e 5 marzo. La tournée ripartirà poi nel gennaio 2023.

Liv Ferracchiati diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi è il regista e autore dello spettacolo. Petra Valentini, anch'essa diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, è attrice protagonista accanto ad Andrea Cosentino e lo stesso Liv Ferracchiati.
Pubblicato il: 01/03/2022 Categoria: EVENTI

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UNO SPETTACOLO DI FANTASCIENZA

Trama


Liv Ferracchiati, autore, regista e performer, ha scritto Uno spettacolo di fantascienza fra l’estate del 2020 e quella del 2021, mentre veniva coinvolto come autore nel percorso dell’Ecole des Maitres 2020, l’edizione speciale in tempo di pandemia, dedicata ai drammaturghi e diretta da Davide Carnevali.
Ispirato all’ultimo progetto, mai realizzato, di Cechov, una pièce ambientata su una nave diretta al Polo Nord, Ferracchiati riprende l’idea di quel viaggio e la immagina collegata con il tentativo dei suoi tre personaggi di scongiurare una catastrofe climatica, mentre sperimentano la fine di un altro mondo, quello della gabbie di schema sesso-genere, della Norma del patriarcato.

Come si racconta la fine del mondo?
E poi: quale mondo sta finendo?
In Uno spettacolo di fantascienza una rompighiaccio è diretta al Polo Sud, i trichechi rotolano giù dalle rocce e l’asse del mondo si sposta, la Terra si crepa nel mezzo eppure il fuoco è su altro, a crollare sono i tasselli delle nostre identità.
Per comunicare noi stessi siamo costretti a scegliere, più o meno consapevolmente, i segni che vanno a comporre le nostre caratteristiche.
Può sembrare filosofico, in realtà è molto concreto perché, queste distratte adesioni influenzano anche il taglio dei nostri capelli, il modo in cui ci vestiamo o persino la nostra gestualità.
Cosa accadrebbe, dunque, se provassimo a spostare il punto di vista comune rispetto alle faccende che riteniamo più ovvie?
Perché dividiamo il tempo in 24 ore e non in 48 mezzore? Perché pitturarsi le labbra col rossetto è un’attività da considerarsi femminile e pitturare una parete è da considerarsi maschile? Perché essere alti è positivo mentre essere bassi è negativo? È sempre così o varia in base al genere?
Chi ha scelto per noi cosa ci dovesse piacere e cosa, invece, no?
Quello che abbiamo costruito della nostra identità, dunque, ci appartiene davvero o sono rappresentazioni influenzate dalla cultura in cui siamo immersi?
Se togliessimo, strato dopo strato, tutti i segni che ci raccontano, cosa rimarrebbe? Forse si potrebbe avvertire un vago senso di minaccia, perché il rischio è che possa rimanere davvero poco di quel che siamo.

Così Uno spettacolo di fantascienza, che della fantascienza ha la surrealtà e la prossimità col reale, è una drammaturgia in cui cambia bruscamente il linguaggio, perché anche la scrittura segue regole e convezioni. Come si muoverà, allora, la percezione? Dove ci posizioneremo? Come cercheremo di decifrare quello che abbiamo davanti se regole e convenzioni conosciute saltano di continuo?
Lo spettatore, dunque, potrebbe sentirsi spiazzato, come capita quando cerchiamo di definire gli oggetti che abbiamo intorno, le altre persone, la vita.
È impossibile conservare una forma definitiva, forse possiamo solo prendere consapevolezza e restare in ascolto di noi stessi.

L’idea del testo di Uno spettacolo di fantascienza, pur avendo avuto diverse riscritture, nasce dal progetto École des Maîtres, nell’edizione speciale 2020 e 2021 dedicata ai drammaturghi europei, condotto da Davide Carnevali, in cui Liv Ferracchiati è stato selezionato a partecipare come autore.

Pagine Testimonial di Liv Ferracchiati e Petra Valentini