Serena Sinigaglia

Regista, direttrice artistica di A.t.i.r

Serena Sinigaglia

Regista, direttrice artistica di A.t.i.r di cui ha diretto la stagione del Teatro Ringhiera di Milano nei suoi ultimi 10 anni di apertura. Costruisce politiche culturali e iniziative rivolte alla cittadinanza. Lavora sulle fragilità sociali, con particolare attenzione verso anziani, bambini, adolescenti e persone diversamente abili, in collaborazione con cooperative e strutture educative e sanitarie. Crede in un teatro popolare di qualità al servizio dei cittadini. Alterna lo studio e l’analisi dei classici con proposte di drammaturgie contemporanee italiane e straniere. Ricerca la contaminazione tra competenze e arti diverse.


Nata a Milano, si diploma in regia alla Civica Scuola di Arte Drammatica «Paolo Grassi» (ora Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi)nel 1996 . E' fondatrice, presidente e direttore artistico dell' A.T.I.R. (Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca) e docente del corso di regia presso la NABA di Milano, insegna recitazione per la scuola del Teatro Stabile di Torino e del Piccolo Teatro di Milano.

Riceve numerosi riconoscimenti tra i quali «Donnediscena» come migliore regista dell'anno, premio «Hystrio» alla regia, al Teatro di Ringhiera e alla compagnia ATIR, «Premio Milanodonna» del Comune di Milano rivolto alle Grandi Donne che hanno contribuito alla crescita culturale e sociale della Città, il Premio «Regium Giulii» per la miglior opera prima col romanzo "E tutto fu diverso" e molti altri.

Ha al suo attivo numerose messe in scena di opere liriche tra le quali L'Incoronazione di Poppea produzione Teatro dell’Opera di Kiel., Pagliacci produzione Grand Théâtre de Genève e Il Giasone produzione Grand Théâtre de Genève all' Opéra Royal di Versailles, Tosca produzione La Fenice di Venezia, Carmen produzione Macerata Opera Festival , Adelina produzione Rossini Opera Festival Pesaro, Don Pasquale produzione Leestheater Salzburg, Werther, Guglielmo Tell, Falstaff, Le Nozze di Figaro, Orfeo ed Euridice e Don Giovanni per i Teatri lombardi di As.Li.Co.

Cura inoltre la regia di classici e nuove drammaturgie: Macbeth di W. Shakespeare produzione Teatro Stabile di Bolzano , Isabell Green di E. Aldrovandi produzione ATIR, Fame mia, quasi una biografia di A. Marchioro e G. Scotti produzione AGIDI sr, Le allegre comari di Windsor di W. Shakespeare, adattamento di E. Erba, produzione teatro Bellini di Napoli, Rosalyn di E. Erba produzione Cooperativa CMC-Nido di Ragno/Sara Novarese e Teatro del Buratto, Ivan tratto da I Fratelli Karamazov produzione Teatro Donizetti di Bergamo e ATIR, Romeo e Giulietta di Shakespeare produzione ATIR, Baccanti da Le Baccanti di Euripide produzione Festival d’Autunno dell’Olimpico di Vicenza in collaborazione con ATIR e l’Art Academy di Tirana (Albania), Lear ovvero tutto su mio padre tratto da Re Lear di Shakespeare produzione ATIR e Teatro Lauro Rossi di Macerata, La storia dell'amori di Eloisa e Abelardo liberamente tratto dall'epistolario tra Eloisa e Abelardo e "Storia delle mie disgrazie" di P. Abelardo, Semplicemente no liberamente tratto da "Lettere di condannati a morte della Resistenza Europea", Where is the wonderful life? di R. Ciaravino, La porta aperta ovvero un incontro sul teatro, Natura morta in un fosso di F. Paravidino («Premio Ubu» al migliore attore giovane), Il Che: vita e morte di Ernesto Guevara di M. Marelli, L'età dell'oro di L. Curino, Rosa la rossa di Sonia Antinori, Il Grigiodi Gaber-Luporini, produzione del Piccolo Teatro di Milano. Presenta la trilogia politica che prende il nome da Gurdjeff "Incontri con epoche straordinarie: '43, '68 , '89", composta da Come un cammello in una grondaia, Il 68 di Serena Sinigaglia e Paola Ponti e 1989: crolli produzione ATIR.

Firma la regia di Le Troiane di Euripide con inserimenti di altri testi dall' Iliade di Omero; A cena con Cloude, un radiodramma per Rai Radio 3, di F. Doboìs; L'Aggancio tratto da un romanzo di N. Goldimer, adattamento di S. Sinigaglia; La Cimice, farsa di Majakovskij, traduzione di S. Sinigaglia e F. Malcovati; Di a da in con su per tra fra Shakespeare; La bellezza e l'inferno di e con Roberto Saviano, Napoli non si misura con la mente, in scena al Napoli Teatro Festival e trasmesso dalla RAI per Palco e Retropalco, in collaborazione con A.T.I.R.

Dirige laboratori sulla recitazione, improntati alla ricerca di intensità e credibilità scenica;è supervisore artistico nonché regista del progetto «Gli spazi del teatro», rivolto a persone emarginate o a rischio di devianza.

Nel 2019 debutta con gli spettacoli La bancarotta di Carlo Goldoni , produzione Teatro Stabile di Bolzano, firma la regia con Carlos Martín di Europa Cabaret di Roberto Cavosi e Michele De Vita Conti, produzione Teatro Stabile di Bolzano, La Camera Azzurra di Georges Simenon produzione Cooperativa CMC-Nido di Ragno/Sara Novarese, e a gennaio 2020 Il Nodo Johnna Adams produzione Goldenart Production srl e Se non posso ballare, non è la mia rivoluzione produzione Mismaonda/Teatro Carcano/CTB di Brescia.

A marzo 2020 ha debuttato all' Opéra National de Lorraine Nancy con la regia dell'opera Alcina di Georg Friedrich Haendel.

Attualmente è alla direzione del Teatro Carcano di Milano insieme a Lella Costa.

Serena Sinigaglia
Dipartimento
CIVICA SCUOLA
DI TEATRO
PAOLO GRASSI
Corso
Regia
Ultimo anno frequentato
1996
Professione
Regista, direttrice artistica di A.t.i.r
Città
Milano ITALIA
Sono così tanti i ricordi legati a quel periodo che è davvero difficile sceglierne uno. Il senso di comunità e di partecipazione che respiravo era travolgente. Le scarpe dei danzatori fuori dall’aula 8, la più bella, quella con finestre e parquet, le aule dei drammaturghi silenziose e misteriose, gli organizzatori che spiavamo dalle finestre, perennemente in riunione, perennemente immersi in discorsi che ci parevano lontani e necessari al tempo stesso. Le urla di frasi squarciate, di Shakespeare, di Moliere, ma anche semplicemente di ricordi personali che provenivano dalle aule di recitazione. “ La la la la, la le le le, la li li li, la lo lo lo, la lu lu lu…” che risuona un po’ stonato e sbilenco dall’aula di dizione. Una ragazza che consola una ragazza che piange perché “certi ricordi fa male usarli in teatro ma d’altronde questo è il mestiere dell’attore”. I bidelli che ti guardano come se fossi un matto in una gabbia di matti. Il giardino dove immancabilmente qualcuno corre o fa strani esercizi fisici che dicono chiamarsi “training”, la biblioteca di Lia, un luogo dove trovare ispirazione o forse a volte solo consolazione, la mensa con merendine e caffè inqualificabili e la gara alla schiscetta migliore. Un pullulare di vita e dunque di bellezza che non scorderò mai più.

Serena Sinigaglia