Claudio Bisio
Attore, Conduttore, Doppiatore, Scrittore
Claudio Bisio
Attore, conduttore, doppiatore, scrittore e, all’occorrenza, cantante, ha esordito su un palco milanese all’alba degli anni ’80, e da allora non ha più smesso. Ha da poco “compiuto” quarant’anni di carriera, toccando tutti i maggiori settori artistici.
Si narra che sia stato trovato sotto un cavolo, già adulto (e senza capelli). Ma la verità è che è nato a Novi Ligure – Piemonte – il 19 marzo del ’57.
Diplomato presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, gli anni di esordio lo vedono impegnato in diverse produzioni del Teatro dell’Elfo e segnano l’inizio della collaborazione con il gruppo dei Comedians e Gabriele Salvatores. Con il regista debutta sul grande schermo nel 1983 e gira sette film, tra cui il famoso premio Oscar Mediterraneo (1991). Negli stessi anni, si dedica al cabaret nel mitico “Derby”, fucina della comicità milanese in coppia con Antonio Catania, e al cinema incontra i re della commedia all'italiana: Dino Risi, che lo dirige in Scemo di guerra (1985) e Mario Monicelli, con cui gira I Picari (1987). Del 1987 è anche la rappresentazione teatrale di Morte accidentale di un anarchico con il maestro Dario Fo e, un decennio più tardi, Claudio porta sul palco Monsieur Malaussène, avviando da allora una lunga amicizia e collaborazione con Daniel Pennac.
Dall’esordio di Zanzibar (1988, Italia1), di cui è anche autore, la sua più longeva esperienza televisiva è segnata dall’avventura con Zelig, cominciata il 12 maggio 1996 nel locale di viale Monza 140, e proseguita sul piccolo schermo fino al 2012. In un ricco e longevo percorso cinematografico con oltre 40 film all’attivo, ricordiamo il pluripremiato Si può fare, di Giulio Manfredonia (2008); i clamorosi successi di Benvenuti al Sud! (2010) e Benvenuti al Nord (2012) di Luca Miniero, tra i maggiori incassi di tutti i tempi; Benvenuto Presidente! di Riccardo Milani (2013) e Gli Sdraiati di Francesca Archibugi (2017), che chiude al cinema un cerchio artistico - nato in origine dall’omonimo libro di Michele Serra - e diretto in teatro da Giorgio Gallione (Father and Son, 2015-2018). Le più recenti esperienze televisive lo hanno visto giudice di Italia’s Got Talent per quattro edizioni, capocomico del Saturday Night Live italiano e conduttore del “69° Festival di Sanremo”.
Tra le passioni di Claudio c’è anche la musica. Con l’amico Rocco Tanica ha scalato le classifiche con il singolo “Rapput”, disco dell’estate 1991, e insieme a Elio e le Storie Tese ha girato la penisola in tournée con “Coèsi se vi pare” (2006). Ha inoltre pubblicato alcuni libri - l’ultimo è Doppio Misto – Autobiografia di coppia non autorizzata (2008), scritto a quattro mani con Sandra Bonzi - ma ha anche prestato la sua voce a molti audiolibri e cartoni animati (tra cui Ice Age e Hotel Transylvania).
Artista “a tutto tondo” – come si diceva un tempo – la sua inesauribile energia e creatività lo ha visto conquistare riconoscimenti anche nell’agronomia con il suo “Bisunto”, olio extravergine chiantigiano, destinato ad uso personale per famiglia e amici.
- Dipartimento
- CIVICA SCUOLA
DI TEATRO
PAOLO GRASSI
- Corso
- Recitazione
- Ultimo anno frequentato
- 1981
- Professione
- Attore, Conduttore, Doppiatore, Scrittore
- Città
-
Milano ITALIA
Contatti
-
Email info@solea.srl
Link
-
Sito Web Vai al Sito Web
Mi appassionai alla recitazione ai tempi del liceo, negli anni 70, guardando gli spettacoli di Dario Fo. Ma non essendo figlio d’arte, non conoscevo nulla dell’ambiente. E pertanto l’esame di ammissione alla scuola del Piccolo teatro di Milano lo preparai da solo, senza grosse aspettative, in segreto persino dalla mia famiglia.
Portai un monologo tratto da “Look Back in Anger” di Osborne, una canzone al pianoforte di Luigi Tenco “Vedrai vedrai” e un poema onomatopeico di un anonimo medievale, che feci ispirandomi proprio a Dario Fo. Grazie a quella poesia, con mio grande stupore, venni ammesso.
Nell'estate del ’78 andai in vacanza a Londra e riuscii a trovare un biglietto nel teatrino in King’s Road, dove si replicava ormai da cinque anni il Rocky Horror Show di Richard O’ Brien. Al foyer acquistai lo spartito e, una volta tornato a Milano, proposi alla nostra insegnante di canto Luisa Tescari di costruirci il nostro saggio. Lei accettò, così a me toccò il ruolo di Brad - il fidanzatino imbranato - mentre Janet fu impersonata da Francesca Paganini. Alla Sala Azzurra di Corso Magenta venne a vederci Gabriele Salvatores, che all’epoca stava cercando attori per un musical all’Elfo. Fu così che mi prese prima per il “Sogno di una notte d’estate”, poi per “Nemico di classe”, “Amanti” e “Comedians”.