Elisa Pantaleo

Traduttrice letteraria e docente del corso di teoria e tecnica della traduzione inglese presso l'Università Statale di Milano

Elisa Pantaleo

Mi chiamo Elisa Pantaleo e sono una traduttrice letteraria e una studiosa di traduzione. Il lavoro con la lingua degli altri - prevalentemente l'inglese - caratterizza non solo la mia attività di traduttrice, ma anche il mio lavoro di insegnante, sia presso l'Università degli Studi di Milano, sia presso la scuola di inglese per bambini Kids&Us Cremona


Elisa Pantaleo si laurea nel 2013 presso la Scuola Civica per Interpreti e Traduttori di Milano con una tesi sulla traduzione e sull’analisi traduttologica del racconto Bernice Bobs Her Hair di F. Scott Fitzgerald, poi pubblicato con il titolo di Bernice si fa un bel carré per Feltrinelli Zoom (2014). Dello stesso autore ha tradotto A Short Trip Home, [Un breve viaggio a casa] nella raccolta Racconti a cura di Franca Cavagnoli (Feltrinelli, 2013) e ha tradotto e curato Tenera è la notte (Feltrinelli 2015) e Belli e Dannati (Feltrinelli 2019). Nel 2017 ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano con un progetto sulle strategie attualizzanti e storicizzanti nelle ritraduzioni italiane di Tender Is the Night di F. Scott Fitzgerald. Attualmente è docente a contratto di Lingua Inglese e di Teoria e Tecnica della Traduzione Inglese presso l’Università degli Studi di Milano.

Elisa Pantaleo
Dipartimento
CIVICA SCUOLA
INTERPRETI E TRADUTTORI
ALTIERO SPINELLI
Corso
Mediazione Linguistica Impresa · Traduzione
Combinazione Linguistica
Inglese - Spagnolo
Ultimo anno frequentato
2013
Professione
Traduttrice letteraria e docente del corso di teoria e tecnica della traduzione inglese presso l'Università Statale di Milano
Città
Cremona ITALIA

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"In a world of chance is there a better and a worse? We yield to a stranger's embrace or give ourselves to the waves; for the blink of an eyelid our vigilance relaxes; we are asleep; and when we awake, we have lost the direction of our lives. What are these blinks of an eyelid, against which the only defence is an eternal and inhuman wakefulness? Might they not be the cracks and chinks through which another voice, other voices, speak in our lives?" (J. M. Coetzee, Foe, 1986)

Ho letto per la prima volta Foe nell'ambito del biennio in traduzione letteraria, prima durante il corso di letteratura inglese, tenuto dal prof. Francesco Cattani, poi durante il corso di traduzione letteraria tenuto dalla prof.ssa Franca Cavagnoli. Foe ha segnato la fine del mio percorso di studi alla Fondazione, iniziandomi però al mondo professionale con un bagaglio di interrogativi etici da risolvere. Durante i miei studi alla Fondazione ho sperimentato con la pratica traduttiva il relativismo etico e il rapporto tra la propria voce e la voce dell'Altro. Tuttavia, è stato soprattutto grazie a Foe - dove l'Altro non può parlare o viene sovrastato da chi ha una voce dominante - che ho abbracciato l'impegno etico che contraddistingue questa professione. Al traduttore spetta il compito di ascoltare e accogliere le crepe evocate dalla penna di Coetzee, impegnandosi poi a dare - o a ridare - voce all'Altro anche nella propria lingua.

Elisa Pantaleo